venerdì 25 gennaio 2008

Vercingetorige, il gallo che sfidò un impero


Non si sa quando sia nato Vercingetorige. Era capo degli arverni, tribù della Gallia. Nel 52 a.C. guidò il suo popolo e le altre tribù galliche in una rivolta contro la dominazione romana. Ebbe alcuni successi nelle prime campagne contro i romani, poi venne inseguito dai romani, comandati da Giulio Cesare, e si rifugiò ad Alesia (con alcuni suoi uomini). Alesia era una città gallica piccola, ma con mura grandi e spesse. Dentro la città c’erano qualche centinaio di soldati e molte donne e bambini. Cesare non attaccò subito la città, perché sapeva che avrebbe avuto grosse perdite, ma circondò la città con due palizzate, una per la città e l’altra per non far arrivare un altro esercito a liberare Vercingetorige. In mezzo a queste due palizzate c’erano i romani. Cesare aspettò per sette lunghi anni. Ad Alesia, intanto, le scorte erano quasi finite e non bastavano a tutte le persone della città. Così Vercingetorige fece uscire dalla porta donne e bambini che chiesero del cibo. Ma Cesare gli rimandò indietro che furono cacciati da Vercingetorige. E così queste donne e questi bambini morirono per la fame. Arrivò un enorme esercito che doveva liberare Vercingetorige e i suoi soldati. L’esercito attaccò nel punto più debole della palizzata. Intanto Vercingetorige era uscito dalle porte della città e attaccava dallo stesso lato. Cesare portò tutte le sue truppe in quel punto: non bisognava far unire Vercingetorige con gli altri galli, altrimenti i romani morivano. Infatti vercingetorige era un grande capo astuto e forte in battaglia.

L’esercito liberatore di galli attacca la palizzata con catapulte infuocate e arieti. I romani rispondono con una pioggia di frecce e con le balliste. I galli riescono ad aprire un varco nella palizzata, così avviene un primo contatto con l’esercito romano. Intanto Vercingetorige premeva dal lato opposto. L’esercito gallo riuscì a guadagnare terreno, ma sarà l’intervento della cavalleria romana a respingerlo. Vercingetorige guarda per l’ultima volta il suo grande esercito scappare a gambe levate. Così Vercingetorige si ritira nella città. Subito dopo uscì dalla città e riconobbe Cesare come vincitore della guerra. Vercingetorige e i suoi soldati furono catturati e portati a Roma come trofeo. Nel 46 d.C. il popolo di Roma fa giustiziare Vercingetorige tagliandoli la testa.

3 commenti:

Dani ha detto...

Secondo me quello che dice Dani è giusto e l'ho scaricato sul mio computer. Grazie per il servizio gratuito!

Anonimo ha detto...

io lo trovo molto interessante e mi ha aiutato molto in una ricerca :)

Anonimo ha detto...

mi ha aiutato molto in una ricerca grazie e mi avete dato molte informazioni :)